Quando il crimine diventa un museo privato Redazione Maggio 3, 2016 Detective Magazine 1 Commenta Dalla bara in legno pregiato contenente il cadavere di una donna ricucito dopo l’autopsia e avvolto in un sudario, al corpo mummificato di Elisa, ritrovato a 16 anni dalla scomparsa nel sottotetto di una chiesa. E ancora dal calco del volto del cadavere sfigurato di Elizabeth Ann Short, la Dalia Nera fino alla riproduzione del busto della saponificatrice di Coreggio, Leonarda Cianciulli. E’ un vero museo dell’arte criminale che riporta ai delitti più famosi quello che si trova a Olevano di Lomellina. A crearlo Roberto Paparella, che per lavoro si occupa di criminologia e che, per passione, ha raccolto nel suo museo centinaia di oggetti legati al “lato oscuro”. Una raccolta cominciata per gioco vent’anni fa e divenuta col passare degli anni sempre più seria, varia e numerosa, arricchendosi di pezzi d’arte creati dallo stesso studioso del crimine di Muggiò, che per passione è anche restauratore. Oggetti autentici che si mischiano a “falsi d’autore” e che creano un’atmosfera suggestiva. Un modo diverso di raccontare la morte: dagli strumenti di tortura alle mummie e agli scheletri, dalle teste ai libri antichi. Qui, come sosteneva Lombroso, si possono incontrare “vittime e carnefici che possono finalmente raccontare la loro storia”. Museo del crimine Museo di Arte Criminologica di Roberto Paparella via Cascina Bianca, 1 Olevano di Lomellina (PV) email: [email protected] mobile: 3333639136 pagina Facebook: https://www.facebook.com/robertopaparella SEGNALAZIONI 1 risposta Articolo su Scomparsi&Crime reporter « Arte Criminologica Febbraio 14, 2017 […] Quando il crimine diventa un museo privato […] Rispondi Scrivi Cancella commentoLa tua email non sarà pubblicataCommentaNome* Email* Sito Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
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