Uccisa dal marito dopo 12 denunce, ok al ricorso dei figli Sonia Russo Aprile 11, 2020 La nera Nel 2002 Marianna Manduca era stata uccisa dal marito Saverio Nolfo, condannato a 21 anni di reclusione in primo grado. Un omicidio preannunciato, visto che la donna lo aveva già denunciato invano per ben dodici volte, prima della tragedia. I tre figli avevano così chiesto un risarcimento che gli era stato negato dalla Corte d’Appello. Adesso, però, il loro diritto a 259mila euro di risarcimento per la mancata tutela della loro mamma da parte dello Stato è stato accolto dalla Cassazione. Il caso, dunque, sarà adesso riaperto ed esaminato dalla Corte di Appello di Catanzaro designata dalla Cassazione come giudice del rinvio, a seguito dell’annullamento del verdetto emesso dalla Corte di Appello di Messina il 19 marzo 2019. Con questo verdetto emesso dalla Terza sezione civile in materia di “responsabilità dei magistrati”, i supremi giudici hanno accolto il ricorso di Carmelo Cali’, il cugino di Marianna Manduca, che ha adottato i tre figli rimasti orfani della mamma e che in loro nome si è costituito in giudizio contro la Presidenza del Consiglio dei ministri che aveva ottenuto la revoca dell’indennizzo con una sentenza che aveva suscitato polemiche e indignazione. Condividi:Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) SEGNALAZIONI Scrivi Cancella commentoLa tua email non sarà pubblicataCommentaNome* Email* Sito Avvertimi via email in caso di risposte al mio commento. Avvertimi via email alla pubblicazione di un nuovo articolo. Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.